La Festa della Repubblica Italiana è una giornata celebrativa nazionale italiana, istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, con la celebrazione principale che avviene a Roma. Il cerimoniale della manifestazione organizzata nella capitale d'Italia comprende la deposizione di una corona d'alloro all'Altare della Patria e una parata militare lungo via dei Fori Imperiali. La Festa della Repubblica Italiana è uno dei simboli patri italiani. Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne un referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di Stato - monarchia o repubblica - dare al Paese. Il referendum fu indetto a seconda guerra mondiale terminata, qualche anno dopo la caduta del fascismo, regime dittatoriale che fu sostenuto dalla famiglia reale italiana per circa vent'anni.
Dopo 85 anni di regno, con 12 717 923 voti contro 10 719 284, l'Italia diventò una repubblica e i monarchi di casa Savoia vennero esiliati. Questo referendum istituzionale fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia[1]. Il risultato della consultazione popolare venne ratificato ufficialmente il 18 giugno 1946, quando la Corte di Cassazione dichiarò la nascita della Repubblica Italiana. Il 2 giugno si celebra la nascita della nazione, in maniera simile al 14 luglio francese (anniversario della presa della Bastiglia) e al 4 luglio statunitense (anniversario della dichiarazione d'indipendenza dalla Gran Bretagna). Prima della nascita della Repubblica, la giornata celebrativa nazionale del Regno d'Italia era la festa dello Statuto Albertino, che si teneva la prima domenica di giugno.
La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1948 in via dei Fori Imperiali a Roma[3][4]. All'epoca il cerimoniale comprese la passata in rassegna delle forze armate in onore della Repubblica da parte del Presidente della Repubblica; la manifestazione avvenne in piazza Venezia, di fronte all'Altare della Patria[3]. A questo punto, dopo la deposizione della corona d'alloro al Milite Ignoto da parte del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, gli stendardi delle forze armate abbandonarono la formazione, percorsero la scalinata dell'Altare della Patria e resero omaggio al Capo dello Stato con un inchino.
Nel 1949, con l'ingresso dell'Italia nella NATO, si svolsero dieci celebrazioni in contemporanea in tutto il Paese: nell'occasione, per rimarcare il legame della neonata Repubblica con la corrente del Risorgimento che faceva capo a Giuseppe Mazzini, fervente repubblicano, nell'attuale piazzale Ugo La Malfa a Roma fu inaugurato, in memoria del patriota genovese, un monumento celebrativo, davanti al quale si svolse la manifestazione principale della Festa della Repubblica. Nel 1961 la celebrazione principale della Festa della Repubblica non ebbe luogo a Roma ma a Torino, prima capitale dell'Italia unita. In quell'anno, infatti, si celebrava anche il centenario dell'Unità d'Italia[3]. Nel 1963 la manifestazione non venne effettuata nella giornata del 2 giugno per le condizioni di papa Giovanni XXIII, ormai morente; le celebrazioni vennero rinviate al 4 novembre, in contemporanea con la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Nel 1965, alla celebrazione principale di Roma, parteciparono anche gli stendardi delle unità militari soppresse che presero parte alla prima guerra mondiale; in quell'anno si commemorava infatti anche il 50° anniversario dell'entrata dell'Italia nel primo conflitto mondiale. A causa della forte crisi economica che attanagliava l'Italia negli anni settanta, per contenere i costi statali e sociali, la Festa della Repubblica, con legge n° 54 del 5 marzo 1977, fu spostata alla prima domenica di giugno con la conseguente soppressione del giorno festivo[1]. Nel 2001, su impulso dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il 2 giugno ha abbandonato lo status di festa mobile tornando ufficialmente ad essere giorno festivo a tutti gli effetti[5] e la Festa della Repubblica, pertanto, ha nuovamente riassunto la sua collocazione tradizionale.